Si riparte con l’editoria, e quale migliore inizio se non quello della realizzazione editoriale per la seconda edizione italiana della Rough Guide di Sudafrica Lesotho e Swaziland per la Feltrinelli?
“Ah che bello sei stato in Sudafrica, hai visitato tutti quei luoghi, ammirato gli splendidi paesaggi, gustato il cibo, la birra, bevuto l’ottimo vino di Constantia e delle Winelands e osservato da vicino i Big Five (leone, leopardo, bufalo, elefante e rinoceronte).”
Seee, magari.
Ma proviamo a spiegare, per i non addetti ai lavori, cosa si nasconde dietro le parole “realizzazione editoriale”. Potrei fare un semplice e veloce elenco autoconclusivo che comprenda l’organizzazione del lavoro (quelli bravi dicono project management), la traduzione degli aggiornamenti, l’impaginazione, la localizzazione delle cartine, la redazione, revisione e correzione del testo tradotto e un ulteriore controllo dei file prima di rispedirli al mittente.
“Ma hai fatto tutto da solo?
Mi chiamo mica Clark Kent?
Procediamo per ordine. Ricevuta la commessa e visto il materiale da lavorare, ho sudato freddo un paio d’ore per poi riprendere conoscenza e mettere su la squadra (leggi team) di lavoro, tra cui, per la traduzione, Maria Chiara Piccolo con me nei crediti della Rough Guide.
Ho subito organizzato e gestito il calendario di lavorazione per rispettare i tempi di consegna (si sono sfiorate le 13h/gg).
Quindi ho modificato le mastro e gli stili in indesign per automatizzare e velocizzare il più possibile l’impaginazione e, per finire, prima della revisione, ho fatto un paio (eufemistico) di ricerche con espressioni regolari per eliminare errori ripetuti e comuni (simboli dimenticati, punti e abbreviazioni varie).
Per tutti i lavori mi avvalgo di collaboratori dei quali conosco la scrupolosità e la serietà. Amici dai curricula invidiabili, conosciuti nelle varie agenzie per le quali ho lavorato. La scrupolosità e la serietà sono un vantaggio per la qualità del lavoro, ma spesso ci si lascia prendere un po’ la mano fino a controllare, come accaduto in parte per questa guida, i corretti indirizzi di alberghi e ristoranti… questa cosa alla lunga (650 pp.) ci avrebbe ucciso.
Non siamo comunque riusciti a impedirci di ricontrollare tutta la guida utilizzando 8 occhi diversi, verificando e correggendo le notizie che “non ci tornavano”. Questo sicuramente non garantisce la perfezione, devo insistere non mi chiamo Clark Kent, ma almeno una buona qualità.
Per avere informazioni più serie riguardo alla Rough Guide – Sudafrica, Lesotho e Swaziland